Fondo pensione per i figli: ha senso aprirlo?
25/11/2025
Tempo di lettura 3 min
25/11/2025
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Quando si parla di pianificazione finanziaria familiare, uno dei temi che crea più dubbi è questo: “Ha senso aprire un fondo pensione a un bambino?”
L’idea può sembrare strana: la pensione è lontanissima, il bambino non lavora, e ci sono molte spese più immediate.
Eppure, dal punto di vista tecnico ed economico, è una delle mosse più efficienti che un genitore possa fare.
Ecco perché.
Un fondo pensione ha due caratteristiche che si incastrano perfettamente con l’età di un bambino:
orizzonte lunghissimo
tassazione agevolata e decrescente nel tempo
Il vantaggio è semplice:
più tempo hai, più il capitale può crescere con regolarità, sfruttando la capitalizzazione composta.
Un bambino che inizia con un fondo a 5 anni ha davanti a sé 50–60 anni di orizzonte.
Questo permette di esporsi in modo più consistente alla componente azionaria, diluendo la volatilità e massimizzando la crescita.
Il punto più rilevante è questo:
i contributi versati dai genitori al fondo pensione del figlio sono deducibili dal loro reddito, fino a 5.164,57 € all’anno.
Tradotto in pratica: se un genitore ha un’aliquota marginale del 35% e versa 2.000 € ottiene 700 € di risparmio fiscale immediato mentre il fondo del figlio riceve comunque i 2.000 €.
È uno dei rari casi in cui un genitore ottiene un beneficio fiscale oggi, mentre il figlio ottiene un vantaggio finanziario domani.
Non esiste un altro strumento con questa doppia efficienza.
Tassazione del fondo pensione
Nel fondo pensione i rendimenti vengono tassati ogni anno: 20% sulla componente azionaria e 12,5% su quella obbligazionaria “white list”. Non è automaticamente meglio o peggio del 26% sul capital gain degli altri strumenti: il confronto è meno diretto di quanto sembri, perché parliamo di base imponibile, tempi e composizione diversi.
La vera efficienza fiscale del fondo pensione sta altrove:
i contributi sono deducibili (nel caso di un bambino, dal reddito dei genitori);
al momento dell’erogazione, la parte contributiva viene tassata con un’aliquota agevolata e decrescente, dal 15% fino al 9% dopo 35 anni di partecipazione.
È questa combinazione — deducibilità oggi e tassazione ridotta in futuro — che rende il fondo pensione fiscalmente più efficiente della maggior parte degli strumenti tradizionali, soprattutto con orizzonti molto lunghi come quelli dei bambini.
Per un minore le regole sono semplici:
nessuna possibilità di riscatto prima della maggiore età, se non per casi molto gravi (invalidità, morte dell’intestatario)
dal compimento dei 18 anni valgono le regole standard:
Possibile solo in alcuni casi:
fino al 75% per acquisto o ristrutturazione prima casa
fino al 30% per qualunque esigenza (una sola volta nella vita del fondo)
100% in caso di disoccupazione lunga, invalidità, ecc.
Si può ricevere:
fino al 50% come capitale + il resto come rendita oppure
100% come capitale in alcuni casi (se la rendita teorica sarebbe molto bassa)
Riassumendo i punti chiave:
Efficienza fiscale immediata per i genitori
Tassazione agevolata sui rendimenti per decenni
Orizzonte temporale quasi unico
Disciplina automatica
Strumento perfetto per obiettivi futuri
Aprire un fondo pensione a un bambino non è un’idea strana: è una scelta tecnica intelligente.
Non è la soluzione a tutto, ma è uno degli strumenti più solidi per chi vuole costruire qualcosa di concreto per il futuro dei propri figli.